(fonte: http://terrarealtime.blogspot.it/2013/03/euro-storia-di-una-balla-colossale.html)
di Corrado Belli

Tra il 5 ed il 6
Marzo due eventi hanno riaffermato le subdole e infami operazioni dei
militari statunitensi alla base di contrada Ulmo a Niscemi.
Dopo le poco
credibili rassicurazioni pronunciate il 15 Febbraio dal console USA di
Napoli circa la sospensione dei lavori e dell’ingresso di materiali e
operai nel cantiere, quanto accaduto negli ultimi due giorni ha svelato
le reali intenzioni yankee.
Il 5 mattina,
infatti, i presidianti l’accesso alla base militare hanno trovato
nascosti nei mezzi militari, camuffati da soldati americani, degli
operai ai quali hanno impedito l’accesso al cantiere Muos. È così
diventata innegabile questa viscida pratica che più volte era stata
denunciata dai NoMuos ma sempre smentita da chi a diverso titolo, dalla
questura di Caltanissetta al consolato americano, difende la base
militare. Quanti e quante, da mesi hanno invece deciso di difendere con i
propri corpi il territorio nel quale vivono, sono riusciti però ad
evitare che i piani del Muos andassero avanti senza intoppi.
Così stamane i
NoMuos hanno deciso di reintensificare i blocchi all’ingresso dell’area
militare determinati a non permettere il cambio della guardia ai soldati
dentro la base. A mezzogiorno circa, però, la tensione è salita e ha
evidenziato, ancora una volta, la non estraneità dei questurini agli
interessi della base americana.
Agenti della
Digos e del reparto mobile hanno infatti caricato le donne del comitato
mamme NoMuos per permettere ai mezzi americani di entrare nella base
U.S. Navy. Le mamme non hanno ceduto alle pressioni della questura e
hanno opposto la loro determinazione al passaggio dei mezzi, ma la
brutalità poliziesca non ha avuto alcuna timidezza e le ha allontanate
con forza dalla strada col risultato che, tutt’ora, quattro donne sono
in ospedale per le lesioni riportate.
Se è sempre
stato chiaro che la revoca delle autorizzazioni non era che un piccolo
risultato intermedio in una partita ancora tutta da giocare, questi
ultimi due giorni di lotta hanno confermato che né l’esercito americano
né i suoi lacchè sono disponibili ad accettare rallentamenti nella
costruzione del Muos. I NoMuos dal canto loro hanno ribadito la loro
determinazione a bloccare i lavori e a costruirsi un ambiente salubre e
libero da inquinamenti elettromagnetici a prescindere dalle promesse di
sospensione sempre più vuote di significato e nel frattempo si fa sempre
più vicina la manifestazione nazionale convocata per il 30 Marzo.
articolo tratto da:
Ma che gentleman questi americani USA! Rispettosi delle leggi e delle persone.
RispondiEliminaE si, meno male che ci sono loro nel mondo altrimenti chissà dove saremo...!