Leggo su scienzamarcia che Gianni Lannes non riesce più ad aggiornare il suo blog. Riporto di seguito il suo ultimo articolo.
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Distruzioni e distrazioni di massa
(di Gianni Lannes)
Prove di pensiero unico. Ingresso omaggio. Siore e siori, avanti c’è
posto: lo spettacolo è iniziato da un pezzo. Nel Belpaese c’è stato un
colpo di Stato, poi una serie di attentati dei noti Servizi, perfino una
strage in grande stile (tecnologicamente evoluta) e non ve siete
accorti. Che peccato. Attivate il neurone che vi rimane: va in onda la
disinformazione pilotata a dovere. Mentre l’Italia sempre più caotica ed
inquinata, sta per collassare definitivamente sotto la speculazione
finanziaria che ha imposto con un golpe in piena regola, un maggiordomo
dell’alta finanza di nome Monti Mario (Trilateral, Goldman Sachs, Bilderberg, eccetera
eccetera), senza neppure dire, muoio, due quotidiani tricolore – il 30
maggio 2012 – la sparano grossa all’unisono, prendendosi la briga di
attaccare il dissenso espresso su Internet. Singolare coincidenza? Il Corriere della Sera (versione online) che ha per direttore Ferruccio De Bortoli, già ospite delle riunioni a porte chiuse del Gruppo Bilderberg, titola: “Il Sisma tutta colpa del complotto”.
Occhiello: “C’è chi non crede alle cause naturali del terremoto
dell’Emilia e sul web rilancia ipotesi alternative e fantasiose”. Gli fa
eco il giornale di proprietà Fiat, ossia La Stampa – diretta Mario Calabresi, pupillo in ascesa dei poteri forti – che sbotta: “Terremoto: complottisti, scatenati sul web. Accusano fracking, trivellazioni e altro”.
Anche l’Agenzia giornalistica italiana non è da meno. Perché tentare di
ridicolizzare – tra l’altro maldestramente – chi non si adegua al
pensiero unico ed ha puntato l’attenzione sulla genesi artificiale di
determinati terremoti che hanno colpito la Penisola? L’onere della prova
spetta a chi detiene il potere. Si dà il caso che – non sia un
complottista esoterico -abbia lavorato per questi due ex autorevoli
giornali. Ergo: ho voce in capitolo per smontare questa ignoranza
honoris causa, propagata dalle testate padronali (anche in altre
occasioni: No Tav, pro nucleare, a favore degli inceneritori di rifiuti
e, così via). Tutto fa brodo per criminalizzare il dissenso e
reprimerlo. Il sistema è disarmante: mescolare menzogne (tante) e mezze
verità. In ogni caso, la Nato spieghi cosa ha combinato durante e dopo l’esercitazione bellica Proud Manta 12, ai piedi del vulcano sottomarino Marsili. Grazie.
Stampa di regime - Un dato di fatto che non teme
smentite. Il Corsera non è più quello dei tempi delle cronache corsare
del poeta Pier Paolo Pasolini (“Io so…”). Due anni fa (a marzo) hanno
fatto il loro ingresso nel consiglio di amministrazione di Rcs
Quotidiani, Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Cesare Geronzi (Mediobanca), Diego Della Valle (Dorint), Luca Cordero di Montezemolo (Fiat), Giampiero Pesenti (Italmobiliare e Marco Tronchetti Provera
(Pirelli). Dunque, non un solo editore nel patto di sindacato, ma solo
mastodontici conflitti di interessi. A Torino, il gruppo Fiat,
attraverso l’Itedi controlla La Stampa. E tralascio, ma solo in questa
circostanza per via del taglio editoriale, tutto il resto
dell’accozzaglia di potere, a partire da Carlo De Benedetti (Bildeberg Group) e Berlusconi Silvio (P2, tessera 1816). A
proposito, è già stabilito: Montezemolo sarà il prossimo Primo Ministro
con Berlusconi al Quirinale. In sostanza: in Italia non c’è il quarto
potere, a parte, qualche raro collega, non esiste un sistema di
informazione in grado di accendere un riflettore sull’intera casta al
comando.
Nuovo ordine mondiale – Il Corsera (25 novembre 2011) ha pubblicato “Bocconi, Trilateral e Goldman Sachs: il premier lascia tutti gli incarichi”. Occhiello: “via anche da Bilderberg”.
Ecco cosa ha scritto Bocconi Sergio, in un articolo illuminato: “Mario
Monti il Bocconiano ha lasciato la presidenza dell’università milanese e
le altre cariche ricoperte finora nella Trilateral, nel Bilderberg
group e in Goldman Sachs. Il neopremier farà dunque solo il premier, gli
altri impegni sono stati annullati”. E poi ancora sul tecnico legato a
nodo inestricabile ai poteri forti: “Anzitutto l’abbandono della
consulenza in Goldman Sachs: la banca d’affari americana lo aveva
chiamato come advisor (al pari di altri italiani politici e non, come
Romano Prodi o Gianni Letta (…) Monti ha poi lasciato la carica di
presidente europeo della Trilater Commission, il think tank globale
fondato da David Rockfeller nel 1973. E che vede diversi altri
partecipanti italiani: da Enrico Letta a Enrico Tommaso Cucchiani,
finora in Allianz e da ieri neoamministratore delegato di Intesa
Sanpaolo; da Carlo Pesenti al banchiere Maurizio Sella, dall’italiano
per carica Dieter Rampl, presidente di Unicredit a Pierfrancesco
Guarguaglini di Finmeccanica (…) Infine, il premier ha lasciato lo
steering committee del gruppo Bilderberg, nel quale l’unico componente
italiano è Franco Bernabé, presidente di Telecom».
Allora, “Il Club Bilderberg” – incluse le sue diramazioni – non è
un’invenzione esoterica, come propaganda il mainstream, se anche il “più
importante” quotidiano italiota ne parla. E se a questo quadro di
trasparenza aggiungiamo l’intervista al Presidente Emerito della
Repubblica Francesco Cossiga (già responsabile insieme al prescritto per mafia Giulio Andreotti) dell’assassinio di Aldo Moro, rilasciato
proprio al Corriere della Sera il 30 novembre 2007. Di che parlava il
picconatore? Semplice: l’attentato per antonomasia: “Da
ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione
dell’intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del
video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso confessa che
Al Qaeda sarebbe stato l’autore dell’attentato dell’11 settembre
alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici
d’America e d’Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra
italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato
pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l’aiuto
del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan”.
Associazioni segrete – Il Gruppo Bilderberg
nasce nel 1952, ma viene ufficializzato due anni più tardi, a giugno
del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce
all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Tra i promotori –
precisano alcuni studiosi della semi sconosciuta materia – occorre
ricordare due nomi in particolare: sua maestà il principe Bernardo de
Lippe, olandese, ex ufficiale delle SS, che ha guidato il gruppo per
oltre un ventennio, fino a quando, nel 1976, è stato travolto dallo
scandalo Lockheed; e Joseph Retinger, un faccendiere polacco al centro
di una fittissima trama di rapporti con uomini che per anni hanno
contato sullo scacchiere internazionale della politica e dell’economia.
«La loro ambizione – viene descritto – era quella di costruire un’Europa
Unita per arrivare a una profonda alleanza con gli Stati Uniti e quindi
dar vita a un nuovo Ordine Mondiale, dove potenti organizzazioni
sopranazionali avrebbero garantito più stabilità rispetto ai singoli
governi nazionali. Fin dalla prima riunione vennero invitati banchieri,
politici, universitari, funzionari internazionali degli Usa e
dell’Europa occidentale». Invece, la Trilaterale nasce
nel 1973, sotto la presidenza “democratica” di Jimmy Carter e del suo
consigliere speciale per la sicurezza, Zbigniew Brzezinsky. A ispirare
il progetto, le famiglie Rothschield e Rockfeller. Un
progetto che ha irresistibilmente attratto i potenti del mondo, a
cominciare proprio dai presidenti Usa, con un Bill Clinton in prima
fila. Il giornalista Richard Falk, già nel 1978 scrive sulle colonne
della Monthly Review di New York: «Le idee della Commissione Trilaterale possono essere sintetizzate come l’orientamento
ideologico che incarna il punto di vista sopranazionale delle società
multinazionali, che cercano di subordinare le politiche territoriali a
fini economici non territoriali». E’ la filosofia delle grandi
corporation, che stanno privatizzando le risorse del pianeta Terra, a
cominciare dai beni primari, come ad esempio l’acqua: non solo riescono a
ricavare profitti stratosferici ma anche ad esercitare un controllo
politico su tutti i Sud – e non solo – del mondo. La logica della
globalizzazione. E i bracci operativi di questo turbocapitalismo sono
proprio due strutture che dovrebbero invece garantire il contrario:
ovvero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
«Entrambi – scrive uno studioso, Mario Di Giovanni – sotto lo stretto
controllo del ‘Sistema’ liberal della costa orientale americana.
Agiscono a tutto campo nell’emisfero meridionale del pianeta, impegnate
nella conduzione e ‘assistenza’ economica ai paesi in via di sviluppo». E
proprio sull’acqua, la Banca Mondiale sta dando il meglio di sé: con la
sua collegata IFC (Internazionale Finance Corporation) infatti sta
mettendo le mani sulla gran parte delle privatizzazioni dei sistemi
idrici di mezzo mondo, soprattutto quello africano e asiatico,
condizionando la concessione dei fondi all’accettazione della
privatizzazione, parziale o più spesso totale, del servizio. Del resto, è
la stessa Banca a calcolare il business in almeno 1000 miliardi di
dollari. Scrive ancora Di Giovanni: «Le decisioni assunte dai
vertici della Trilateral riguarderanno sempre di più quanti uomini far
morire, attraverso l’eutanasia o gli aborti, e quanti farne vivere,
attraverso un’oculata distribuzione delle risorse alimentari. Decisioni
che riguarderanno l’ingegneria genetica, per intervenire nella nuova
‘umanità’. In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il
‘vecchio’ ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo
ordine. Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno
di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da
governi di ‘centrosinistra’, servono già così efficacemente allo scopo.
Governi che riproducono – conclude – una formula già sperimentata lungo
l’intero corso del ventesimo secolo e plasticamente rappresentata dal
passato governo Prodi-D’Alema: l’alleanza fra la
borghesia massonica e la sinistra, rivoluzionaria o meno». L’Alleanza
Atlantica (Nato) è affiliata al Gruppo Bilderberg. Come mai?
Guerra ambientale – Quando il generale Fabio Mini
nel 2007 (non il primo pincopallino che sproloquia all’angolo del web),
parlava di manipolazione climatica e di possibilità di ricreare
artificialmente terremoti e tsunami, di sicuro doveva aver bevuto
qualche bicchierino di troppo? Esiste un progetto USA che si intitola “Owning the weather in 2025”
ossia controllare il clima entro il 2025 tutto documentabile e
verificabile, ma evidentemente è più facile dare degli allucinati e dei
complottisti agli altri, piuttosto che informarsi e indagare a dovere.
D’altronde è sufficiente guardare i dati statistici per constatare di
quanto gli eventi catastrofici siano aumentati da quando è in corso
questa sperimentazione. Prima c’era un’alluvione dagli effetti
devastanti ogni 10 anni nella peggiore delle ipotesi, ora son
nell’ordine di 3-4 all’anno. Terremoti idem: prima l’intervallo di tempo
tra l’uno e l’altro erano molto ampi, ora hanno una frequenza
ravvicinatissima e seguono, anzi anticipano curiosamente gli eventi
politici. Sul fatto di a chi giova poi non è che ci voglia la scienza
per capirlo. Disastri? Uguale accise che finiscono nelle casse dello
Stato. Ricostruzione? Per ricostruire servono finanziamenti e i soldi si
chiedono in prestito alle banche che guadagnano sugli interessi e di
certo non li regalano. Ricostruzione uguale appalti pubblici uguale
mafia organizzata dallo Stato…ecco a chi giova, devo continuare? HAARP è
un progetto governativo nord-americano, ufficialmente in grado di
bombardare la ionosfera di onde radio. Sempre ufficialmente può influire
sulle condizioni climatiche di una zona. La base principale si trova in
Alaska ma ce ne sono diverse legate alle basi nato nel mondo. HAARP non
è una base segreta, è quello che fa HAARP ad essere un segreto.
D’altronde anche l’AREA 51 non è segreta, ma cosa succede lì dentro voi
scienziati a pagamento forse lo sapete? Le teorie del Caos chiaramente
indicano che ci deve essere una sensibilità alle condizione iniziale e
di dipendenza dell’evento. Per cui dipende dalla quantità di prosciutti e
forme di parmigiano che gravano sul territorio e dal rapporto con
quelle esportate durante la congiuntura astrale. In altri termini, è
stato tutto organizzato dai servizi segreti di Terronia per colpire la
Padania ed in particolare per far cadere le vendite del parmigiano a
favore dei vari pecorini del sud. Pensateci bene, è molto più
attendibile delle altre teorie illustrate dalla stampa quotidiana.
Scherzi a parte, evidentemente dare del complottista a chiunque tenti di
ragionare sugli eventi catastrofici può essere più comodo. In fondo, la
Terra gira in senso orario se la guardiamo dalla verticale sopra al
polo sud, ma se la guardiamo dal polo nord gira in senso antiorario.
Gli impiegati della comunicazione (asservita) non sbagliano mai, perché
partono sempre dalle conclusioni. I pennivendoli hanno sempre una tesi
da dimostrare e quindi vedono solo e soltanto le fantasie che la
sostengono e negano l’esistenza dei fatti che la contraddicono. Insomma,
sanno sempre tutto perché sono infallibili: sono infallibili perché
sono dogmatici e sono dogmatici perché non sono liberi. Fa una bella
differenza tenere la guardia un pò più alta e non essere dentro il club
del parco buoi. Poi ognuno creda a quello che vuole, naturalmente, ma
etichettare l’Altro nel recinto di una definizione dispregiativa
(complottista, dietrologo, esoterista, esaltato e altro ancora) denota
soltanto malafede e scarsità di neuroni. Parola di Henry Ford:
“Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e
monetario, perché, se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe
una rivoluzione”.
Caro Epineo ti ho linkato ,spero non ti dispiaccia.( l'ho fatto anche con Stefanover sempre sul tema terremoto).
RispondiEliminaPrendo l'occasione per dirti che , causa "una serie di problemi personali, ho reso privato l'accesso al mio nuovo blog, resta libero l'accesso al vecchio(che non verrà più aggiornato), dove è spiegato come fare per "arrivare" al nuovo! Se ti interessa ancora leggermi accedi al vecchio blog e segui le indicazioni dell'ultimo post! Se no..grazie comunque , è stato un piacere consocerti e continuerò a leggerti, scusami il fuori Tema!ciao
valverde
Grazie a te Valverde per esserti ricordata di avvisarmi del passaggio al nuovo blog. Ti ho scritto e aspetto indicazioni ;)
EliminaCiao!
mmmmm...
RispondiEliminaovviamente stante la popolazione numerosissima, i governi tendono sempre di più a dividerci ed a renderci una massa manovrabile a loro piacimento...
Ciao stefanover!
EliminaCerto, il "Divide et impera" vale sempre. In Italia poi ci vuole poco poco a dividerci purtroppo.
ciao !
RispondiEliminaun saluto.
Ciao Stefanover!
EliminaSaluti a te. :)