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mercoledì 9 ottobre 2013

A.A.A. cercasi nuovo ossimoro: "l'onnivoro etico"




L'industria della carne e dello sfruttamento animale è costantemente alla ricerca di nuove astuzie verbali per abbellire le mura esterne dei mattatoi.

E così, accanto alla più meno sottile denigrazione di chi ha scelto di non uccidere gli animali per mangiarli (vegefobia), spuntano come funghi le espressioni più curiose e - inconsapevolmente? - contraddittorie. "Macellazione compassionevole", "benessere animale", "allevamenti sostenibili"... 

La più recente è stata introdotta in un articolo di Vanity Fair che cerca di magnificare il piacere di mangiare bistecche e, a quanto pare, anche quello di disprezzare i vegetariani (senza lesinare sullo spazio riservato a pubblicizzarei  macellai).

Si tratta di una nuova figura di consumatore alimentare: l'"Onnivoro etico".

Che cosa sono gli "Onnivori etici" (con la "o" maiuscola)?

Secondo l'articolo, sono "coloro mangiano carne in modo moderato, ma soprattutto 'giusto'. Benessere animale, rispetto delle risorse naturali, una dieta sana e varia, scelta del prodotto a Km Zero a 360°". 

Le parole sono importanti.
Gli animali, invece, sembra proprio di no.

2 commenti:

  1. Scandaloso quell'articolo!!! Una povertà di contenuti che spiattellati così rendono la scelta veg* ignobile! Ahhhh, che nervi!

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    Risposte
    1. Ciao Sole!
      Si, direi che in questa società il problema non è mangiare carne, pesce o qualsiasi altro tipo di animale o essere vivente conosciuto o sconosciuto. Il problema è come si affronta l'argomento. E questi di Vanity Fair sono proprio bravi a trattarlo.
      Ciao!

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