L'ente federale FDA, l'analogo
della nostra commissione del farmaco, ammette in un suo documento (http://www.fda.gov/downloads/biologicsbloodvaccines/vaccines/approvedproducts/ucm101580.pdf) che i vaccini DPT (difterite tetano pertosse)
possono avere effetti tremendi, causare la MORTE IMPROVVISA (SIDS sudden infant death syndrome) e l'autismo, ma anche trombocitopenia, reazioni
anafilattiche, convulsioni, encefalopatia, neuropatia, sonnolenza, (vedi pagina
11, terzo capoverso, sotto la voce adverse events reported post approval
use, ovvero reazioni avverse registrate dopo l'approvazione del
vaccino). Altre possibili reazioni avverse sono: febbri oltre 40,5 gradi,
causare pianti persistenti per più di 3 ore (vedi a pagina 5 la lista delle
avvertenze elencata sotto la parola WARNINGS).
Del resto anche il British Medical Journal, prestigiosa rivista medica, ha ammesso che tali vaccini costituiscono una potenziale minaccia per la vita dei bambini, vedi http://frontelibero.blogspot.it/2012/07/uno-studio-del-bmj-dimostra-che-il.html (in fondo all'articolo ci sono tutte le referenze).
Ripeto, non lo dice un
cosiddetto "complottista" (orrido neologismo), ma quella che viene considerata
la massima autorità federale che presiede al controllo di farmaci vaccini ed
alimenti. E se questo è quanto viene a galla, nonostante evidenti interessi
miliardari in ballo delle aziende produttrici di vaccini, si può immaginare che
la realtà possa essa essere anche peggiore di quanto troviamo scritto in questo
documento in cui viene ammessa (a pagina 1, quinto capoverso) la presenza di
alluminio, mercurio, formaldeide e Polisorbato 80 (detto anche Tween
80) in tali vaccini.
Se tutti sanno almeno qualcosa
sulla tossicità di mercurio, alluminio e formaldeide (e già questa presenza
dovrebbe allarmare qualunque genitore che si trovi di fronte alla decisione se
far vaccinare o meno i propri figli) il Polisorbato 80 (Tween 80) non è
altrettanto conosciuto, ed è quindi il caso di riportare alcune informazioni
molto preoccupanti.
Sulla rivista specialistica Annals of Allergy, Asthma and Immunology, Volume 95, Numero 6, dicembre 2005, pp 593-599, è stato pubblicato un articolo dal titolo Polysorbate 80 in medical products and nonimmunologic anaphylactoid reactions (vedi http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1081120610610241) le cui conclusioni sono le seguenti:
Polysorbate 80 is a ubiquitously used solubilizing agent that can cause severe nonimmunologic anaphylactoid reactions.
Ovvero “il Polisorbato 80 è un agente
solubilizzante usato ubiquitariamente, che può causare gravi reazioni
anafilattoidi non immunologiche”.
Occorre precisare che le reazioni anafilattoidi differiscono da quelle anafilattiche solo per il meccanismo che le scatena (che non coinvolge le Ige e quindi non è di tipo allergico in senso classico) non per la gravità (gli shock anafilattici possono essere anche mortali).
Oltre a questo c'è il fatto che
tale sostanza quando viene iniettata può causare infertilità; è vero,
l'esperimento è stato condotto sulle femmine di ratto e non possiamo essere
sicuri che avvenga lo stesso anche nelle donne, però il sospetto è forte,
specie se consideriamo il fatto che i vaccini contro il papilloma virus e contro l'influenza suina (entrambi contenenti tale sostanza) abbiano causato un
numero record di aborti e di nati morti, mentre l'infertilità si diffonde sempre
di più.
La ricerca è sugli effetti agli organi riproduttivi causata dall'esposizione neonatale: Gajdova M, Jakubovsky J, Valky J. "Delayed effects of neonatal exposure to Tween 80 on female reproductive organs in rats" - Food Chem Toxicol. 1993 Mar;31(3):183-90. Vedi http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8473002.
Dal sito http://www.perstarebene
traggo la traduzione dell'abstract (riassunto) di tale ricerca:
Piccoli topi femmina sono stati iniettati con Polisorbato 80, 4-7 giorni dopo la nascita. L’iniezione ha accelerato la maturazione dei ratti e causato modifiche al rivestimento della vagina e dell’utero, cambiamenti ormonali, malformazioni nei follicoli dell’ovaio e degenerative.
Qualcuno sospetta che la sempre
più diffusa maturazione precoce delle bambine (che sviluppano il seno ed hanno
le mestruazioni già a 10 anni) potrebbe essere correlata anche a questo
fattore.
Forse pochi sono disposti a
credere che (traduzione sempre a cura del sito http://www.perstarebene)
Secondo la World Intellectual Property Organization, che fa parte delle Nazioni Unite, gli scienziati stanno mettendo a punto l’organizzazione dei vaccini appositamente per danneggiare la fertilità come metodo di contraccezione. Un ingrediente consigliato per il vaccino è tween 80 (polisorbato 80).
“In una forma preferita il vaccino è composto di olio, preferibilmente un olio biodegradabile come l’olio di squalene. Tipicamente, il vaccino viene preparato utilizzando un concentrato adiuvante che contiene lecitina in olio di squalene. La glicoproteina soluzione acquosa è in genere una soluzione salina tampone fosfato (PBS) soluzione, e in aggiunta preferibilmente contiene Tween 80. ”
Eppure la ricerca è reperibile
integralmente su internet,
si tratta di Fertility Impairing Vaccine And Methods of Use (ovvero
"Vaccini che inibiscono la fertilità e loro metodo di utilizzo") registrata il
15 gennaio 1998.
Allora chi è che fa
terrorismo psicologico?
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Non frequentare le conferenza ... eppure se avessero argomenti da addurre andrebbero anche loro a creare un utile contraddittorio. Aggettivi e non dati vengono forniti in questo messaggio. Gli aggettivi non dimostrano niente. Per le argomentazioni fornite dal dottor Gava leggete questo articolo http://frontelibero.blogspot.it/2012/10/la-spiegazione-scientifica-sulla.html |
Da notare che presumibilmente certe conseguenze potrebbero essere conseguenti all'iniezione di tale sostanza, mentre l'ingestione non ha necessariamente gli stessi effetti, però non credo si possa considerarlo un prodotto sicuro, e visto che lo troviamo in gelati, prodotti lattiero-caseari, pillole vitaminiche, lozioni e creme, farmaci e vaccini io consiglierei a tutti di guardare bene sempre tutti gli ingredienti di ogni cosa che si ingerisce (o si assimila per altra via); se proprio siamo costretti a utilizzare un farmaco si può quasi sempre scegliere una versione equivalente che non contenga certe sostanze chimiche utilizzate come eccipienti (e che quindi non hanno niente a che fare con il principio attivo).
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