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martedì 28 giugno 2011

Nel mondo delle abitudini tutto è ripetizione. Nel mondo della consapevolezza non c'è ripetizione.
Osho

giovedì 23 giugno 2011

sabato 18 giugno 2011

L'interfaccia

Un'interfaccia è un dispositivo che consente di mettere in comunicazione due (o più) strumenti e ai quali consente di dialogare tra loro e scambiarsi informazioni. Una peculiarità dell'interfaccia è che possiede una connessione standard, ovvero accettata da un nutrito gruppo di fruitori, come una nazione, un continente o il mondo intero.
L'interfaccia consente il dialogo tra dispositivi che possiedono linguaggi di comunicazione privati, non standard, mediante l'utilizzo di un linguaggio standard.
Nel concreto, per esempio, abbiamo a che fare con un'interfaccia quando colleghiamo il mouse al computer tramite la porta USB. La porta USB del computer è l'interfaccia.
Allo stesso modo sono collegati tramite un'interfaccia il televisore e il lettore DVD (le interfacce sono le prese SCART), come pure il cellulare e la presa della corrente elettrica (l'interfaccia è la presa sul cellulare). Queste coppie di dispositivi si scambiano informazioni, sotto forma di segnali digitali o analogici.
In alcuni casi l'interfaccia consente una comunicazione unidirezionale (per esempio solo dal televisore verso il lettore DVD), in altri la comunicazione è bidirezionale (come per il mouse e il computer: quest'ultimo fornisce la corrente elettrica al mouse, ed il mouse, quando si muove, invia i segnali di movimento al computer).


Ecco a me piace pensare al mio corpo come a un'interfaccia.
Da una parte e dell'altra della mia interfaccia corporea però, non vi sono un computer e un mouse, né un televisore e un lettore DVD, e nemmeno un cellulare e la presa della corrente elettrica. Da una parte del mio corpo c'è il mio spirito, mentre dall'altra c'è il mondo materiale.


Il corpo trovandosi in mezzo tra spirito e materia è influenzabile da entrambi.
Questo significa che un problema spirituale che mi porto dietro da una o più vite si può somatizzare, ovvero può rendersi evidente mediante un sintomo sul mio corpo. Il sintomo è semplicemente un segnale, ma se ignorato a lungo può cronicizzarsi e instaurarsi nell'organismo come una ferita, un qualcosa di cronico.
D'altra parte anche la materia può generare malattie (sintomi) se non si segue uno stile di vita adatto alla psico-fisiologia di un essere umano, basti pensare ai sintomi (malattie) che possono essere causati da una cattiva alimentazione.

Per quanto detto quindi, la psicosomatica non dovrebbe essere considerata sempre solo come una comunicazione che va dallo spirito al corpo, ma anche viceversa, risultando bidirezionale. Si tende invece a parlare di psicosomatica solo quando i problemi spirituali si somatizzano nel fisico, ma raramente si parla dell'influenza che la salute fisica può avere su mente e spirito.

Per via di questa comunicazione bidirezionale dell'interfaccia, la nostra guarigione fisica può avere luogo sia curando lo stile di vita (alimentazione, stress, inquinamento, etc.), sia curando una problematica spirituale.
La soluzione migliore è quella di operare da entrambe le parti contemporaneamente. In questo modo l'effetto curativo sarà aumentato e diventeremo più consapevoli su molteplici aspetti della nostra vita.
Per esempio dal lato spirituale potremmo capire meglio chi siamo e quali problemi portiamo dentro; quali sono le situazioni che ci fanno provare emozioni sgradevoli (nelle relazioni con i genitori, col proprio partner o con il datore di lavoro). In breve acutizzeremo la nostra capacità di autoanalisi e in alcuni momenti potremmo non identificarci come il nostro corpo, ma come un'anima che guida il corpo.
Dal punto di vista materiale potremmo beneficiare di un'alimentazione più semplice e frugale, sentendoci più in forza e più leggeri. Col tempo ci sentiremo meno dipendenti dai cibi industriali.

Il bello di tutto questo è che i cambiamenti a livello materiale influenzeranno la capacità di lavorare sui nostri problemi emotivi, e a loro volta l'acquisizione della consapevolezza dei nostri problemi ci renderà più semplice risolvere le questioni materiali.
Diciamo quindi che è un circolo vizioso ma positivo.
Come spesso accade però, la pratica può essere più difficile della teoria. Soprattutto perché dobbiamo scontrarci con il nostro ego, che tenterà di tenerci ancorati a tutto ciò che fornisce sicurezza, quindi alle abitudini e ai comportamenti consolidati in tutta la nostra vita.
E anche qui si genera un circolo vizioso, ma negativo. Più si induce a rimanere ancorati e più avremo voglia di rimanere nelle nostre abitudini malsane.

Quindi se siamo in un momento in cui vogliamo cambiare ma non ci riusciamo, dobbiamo metterci quanta più forza di volontà possibile per innescare il cambiamento. All'inizio sarà dura, ma giorno dopo giorno diventerà tutto più semplice.
E allora forza! Tutti a lavorare sulla nostra interfaccia!

venerdì 17 giugno 2011

Escherichia Coli

Stamattina ho sentito finalmente qualcosa che ha a che fare con la verità riguardo alle infezioni da Escherichia Coli che si sono presentate in Germania nelle ultime settimane.
Quando sono decedute le prime persone per via dell'infezione, ci si era accaniti contro verdure e germogli come se fossero le cause vere della proliferazione del batterio. In pochi giorni gli organi di informazione hanno incolpato cetrioli, poi germogli di soia, poi germogli di fagiolo mungo, poi altri germogli e non ci si capiva più niente. Sicuro che se questi erano infetti è bene che siano stati ritirati, ma mi sembrava strano però che non dicessero due cose fondamentali riguardo questo batterio (forse qualcuno l'ha appena accennato):

PRIMO: l'Escherichia Coli si trova nell'intestino degli animali, compresi noi uomini, e compresi gli animali di allevamento. Le versioni patogene del batterio si sviluppano per le condizioni estreme in cui vivono gli animali di allevamento; in particolare non vengono nutriti come natura comanda e vengono bombardati di farmaci. È attraverso il letame prodotto da questi animali utilizzato come fertilizzante che il batterio nella forma patogena fa la sua comparsa sulle verdure.

SECONDO: negli Stati Uniti già qualche anno fa si sono ritrovati in una situazione analoga visto che loro sono sempre più avanti di noi, sia nel positivo che nel negativo.

Ma quindi...
  1. Perché non si è detto nulla riguardo alla pericolosità di trovare il batterio nella carne se è proprio da lì che proviene?
  2. Perché l'Europa è in preda al panico senza sapere cosa fare per contenere la diffusione del batterio, quando chi comanda sa benissimo che questa situazione si è già verificata oltre oceano?
Come accennavo all'inizio del post, stamane su Radio 101 è stata intervistata un'esponente della LAV (Lega Anti Vivisezione) che finalmente ha detto che il batterio deriva dagli allevamenti intensivi degli animali da macello. Avrà anche i suoi interessi per dirlo ma è la verità, come sanno bene purtroppo gli americani.
Faccio un applauso quindi a Radio 101 che ha avuto il coraggio di fare sapere una cosa che gli altri organi di informazione sembravano un po' ignorare.

Proprio ieri intanto ci sono stati dei casi di intossicazione da Escherichia Coli in Francia, con sette bambini finiti in coma dopo aver mangiato hamburger. Ovviamente i mass media si sono subito preoccupati di dire che il ceppo di batterio è diverso da quello che si è presentato in Germania, quest'ultimo infatti che si è presentato nella verdura è “killer”, mentre quello francese presente nella carne non ha ancora ucciso nessuno quindi si può stare tranquilli, e soprattutto si può (anzi si deve!) continuare a mangiare carne.
Preventivamente in Italia si è deciso di sequestrare la carne dell'azienda che produce gli hamburger contaminati francesi, ma è il ministro della salute in persona Ferruccio Fazio che rassicura tutto il popolo italiano dopo questo sequestro: «Il ministro della Sanità francese ha dichiarato che questa epidemia non ha nulla a che vedere con l'epidemia avvenuta in Germania. Comunque, verrà esaminato il batterio responsabile, ma non mi sembra sia il caso di generare preoccupazione e allarme». «Adesso - ha sottolineato Fazio - c'è un momento di particolare sensibilizzazione della popolazione e dei media, ma queste epidemie da batterio E. Coli si verificano spesso, e spesso sono appunto nei bambini». (da un articolo del 16/6/2011 su corriere.it)
E stamattina 17/6/2011 sempre da un articolo del corriere.it il ministro della salute rincara la dose: «Oggi mangerò hamburger. I consumatori italiani possono stare tranquilli».
Quindi sembra che queste epidemie siano una cosa normale, e che avviene spesso. Strano allora non averne sentito parlare prima.

Comunque vorrei tranquillizzare tutti, gli americani la soluzione l'hanno trovata da tempo e funziona benissimo. Sicuramente ce la venderanno cara ma l'avremo a disposizione anche noi.
State forse pensando che vi saranno dei cambiamenti in positivo nel trattamento degli animali di allevamento? O state forse pensando che smetteranno di “produrre” (perché di questo si tratta e non di allevare) animali da macello?
Ma no! Niente di tutto questo, tranquilli! Si tratta solo di aggiungere un ultimo passo nella produzione della carne che assicuri la disinfestazione da Escherichia Coli: un lavaggio. Molto semplice, la carne uscirà lavata e pulita con..... l'ammoniaca!
Così non dovrete avere più paura di mangiare il vostro bel hamburger!

Il piatto è servito, buon appetito! ;)

Per chi volesse vedere un recente documentario che illustra ciò che è successo e che succede tutt'ora negli Stati Uniti riguardo la produzione di carne (e l'Europa a quanto pare non è da meno), si consiglia la visione di Food, Inc.
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